Teatro: manifestazione spontanea dell'uomo, assistere a prove d'abilità e forza, riti e coreografie a carattere religioso. (cit.)
Nella sua concezione di base, il teatro ha ed ha sempre avuto come scopo la comunicazione diretta al popolo, agli spettatori. Dalle origini nell'antica Grecia fino a giungere alla Rivoluzione Francese è il romanticismo che riconosce al teatro la possibilità di dettare i canoni di una nuova morale nel diffondere nuove idee, nuove usanze. Si arriva così al Risorgimento italiano dove il teatro ha lo scopo di tenere sveglio lo spirito patriottico della borghesia, a dispetto delle varie censure e solo alla fine dell'800, il teatro viene visto e sentito come strumento interpretativo della realtà.
Proprio di questo periodo è il lento rinnovamento del teatro in ogni suo aspetto; subisce l'influenza delle linee culturali: del classicismo, del tardo romanticismo, del realismo, del simbolismo.
Scaturisce così un teatro che si propone come momento di celebrazione di un rito laico nelle forme dell'arte, abbandonando la sacralità delle tragedie antiche e le rappresentazioni ottocentesche autocelebrative.
Nel '900 il teatro sboccia in una molteplicità di nuove forme e nuove strutture, influenzato dai cambiamenti, dalle nuove avanguardie, dall'espressionismo: una denaturalizzazione della classica rappresentazione.
L'antitradizionalismo porta alla stilizzazione grottesca con nuove forme di teatro: la pantomima, il marionettismo, il mimo, arrivando alle forme della biomeccanica e del costruttivismo.
La rappresentazione da statica si trasforma in dinamica, in essa la deformazione sistematica di sensazioni, emozioni e caratterizzazioni, indirizza la recitazione e la struttura scenografica verso la ricerca di una realtà "altra".
E' il futurismo a portare nuove sperimentazioni nel teatro: con la fusione tra palcoscenico e platea, con il carattere terapeutico e rigenerante della rappresentazione per attori e pubblico.
Si realizzano così le nuove forme di teatro: "totale" e "simultaneo"; si mettono in scena i grandi drammi storici, utilizzando e sperimentando enormi strutture metalliche, tapis roulants, proiezioni cinematografiche, suoni, musica. In Europa e in America il teatro si sviluppa, si modernizza diventando per tutti "teatro collettivo".
La sua evoluzione è passata dalle sovvenzioni mecenatesche dei principi, poi dei grandi industriali, fino ad arrivare a quella degli enti pubblici seguendo lo sviluppo della società.
Nel suo sviluppo il teatro ha vissuto tutte le sfaccettature, tutte le tappe di una ripida scalata fino all'apice massimo: la crisi del teatro; con l'avvento di cinema, televisione e cause concomitanti.
Tale crisi viene superata per opera di artisti seri e preparati, amanti del teatro che si esibiscono in spettacoli di alto valore artistico. I teatri diventano stabili con sede fissa, scuole ed accademie insegnano i "mestieri" ad esso collegati; si assiste all'internazionalizzazione del teatro, facilitata da scambi, festival, incoraggiamenti statali e incontri culturali. Nasce il "teatro decentrato" con rappresentazioni messe in scena ovunque: cortili, scuole, piazze, fabbriche; una pianificazione culturale tra centro e periferia delle grandi città e centri minori.
Le attuali rappresentazioni del teatro di prosa prendono spunti e tecniche da altri generi: il teatro di animazione, il teatro delle ombre, il balletto e la musical-comedy; la distinzione tra teatro tragico e comico ha perso ogni valore, il "Dramma" (teatro tragico) comprende gli autori rappresentativi della letteratura teatrale del '900, le altre forme sperimentali contemporanee antiletterarie sono identificate con nomi specifici: avanspettacolo, cabaret, caffè concerto, musical, teatro d'ombre, operetta, opera dei pupi, commedia, commedia dell'arte, varietà, vaudeville e la comèdie harmoyante.
Il teatro è stato e sarà sempre il fondamento della nostra cultura.
Le maschere del Teatro |
Proprio di questo periodo è il lento rinnovamento del teatro in ogni suo aspetto; subisce l'influenza delle linee culturali: del classicismo, del tardo romanticismo, del realismo, del simbolismo.
Scaturisce così un teatro che si propone come momento di celebrazione di un rito laico nelle forme dell'arte, abbandonando la sacralità delle tragedie antiche e le rappresentazioni ottocentesche autocelebrative.
Nel '900 il teatro sboccia in una molteplicità di nuove forme e nuove strutture, influenzato dai cambiamenti, dalle nuove avanguardie, dall'espressionismo: una denaturalizzazione della classica rappresentazione.
L'antitradizionalismo porta alla stilizzazione grottesca con nuove forme di teatro: la pantomima, il marionettismo, il mimo, arrivando alle forme della biomeccanica e del costruttivismo.
La rappresentazione da statica si trasforma in dinamica, in essa la deformazione sistematica di sensazioni, emozioni e caratterizzazioni, indirizza la recitazione e la struttura scenografica verso la ricerca di una realtà "altra".
E' il futurismo a portare nuove sperimentazioni nel teatro: con la fusione tra palcoscenico e platea, con il carattere terapeutico e rigenerante della rappresentazione per attori e pubblico.
Si realizzano così le nuove forme di teatro: "totale" e "simultaneo"; si mettono in scena i grandi drammi storici, utilizzando e sperimentando enormi strutture metalliche, tapis roulants, proiezioni cinematografiche, suoni, musica. In Europa e in America il teatro si sviluppa, si modernizza diventando per tutti "teatro collettivo".
La sua evoluzione è passata dalle sovvenzioni mecenatesche dei principi, poi dei grandi industriali, fino ad arrivare a quella degli enti pubblici seguendo lo sviluppo della società.
Nel suo sviluppo il teatro ha vissuto tutte le sfaccettature, tutte le tappe di una ripida scalata fino all'apice massimo: la crisi del teatro; con l'avvento di cinema, televisione e cause concomitanti.
Tale crisi viene superata per opera di artisti seri e preparati, amanti del teatro che si esibiscono in spettacoli di alto valore artistico. I teatri diventano stabili con sede fissa, scuole ed accademie insegnano i "mestieri" ad esso collegati; si assiste all'internazionalizzazione del teatro, facilitata da scambi, festival, incoraggiamenti statali e incontri culturali. Nasce il "teatro decentrato" con rappresentazioni messe in scena ovunque: cortili, scuole, piazze, fabbriche; una pianificazione culturale tra centro e periferia delle grandi città e centri minori.
Le attuali rappresentazioni del teatro di prosa prendono spunti e tecniche da altri generi: il teatro di animazione, il teatro delle ombre, il balletto e la musical-comedy; la distinzione tra teatro tragico e comico ha perso ogni valore, il "Dramma" (teatro tragico) comprende gli autori rappresentativi della letteratura teatrale del '900, le altre forme sperimentali contemporanee antiletterarie sono identificate con nomi specifici: avanspettacolo, cabaret, caffè concerto, musical, teatro d'ombre, operetta, opera dei pupi, commedia, commedia dell'arte, varietà, vaudeville e la comèdie harmoyante.
Il teatro è stato e sarà sempre il fondamento della nostra cultura.
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